MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE 2019 ORE 21

 

COMPAGNIA D’OPERETTE
ELENA D’ANGELO

in

Cin Ci Là

Operetta in tre atti

di
Carlo Lombardo
musiche
Virgilio Ranzato
con
Elena D’Angelo, Matteo Mazzoli, Francesco Tuppo, Merita Dileo, Gianni Versino, Stefano Menegale, Carlo Randazzo, Paola Scapolan, Davide Capitanio
e con
Orchestra Grandi Spettacoli
direttore
Sabrina Concari
corpo di ballo
Grandi Spettacoli
produzione
Gruppo Da Camera Caronte

regia, scene e costumi
Elena D’Angelo

cin ci là per scheda

Quell’esotica storia ricca di fascino

Bentornata, operetta! Dopo il successo de La vedova allegra, Elena D’Angelo torna al Teatro dei Fluttuanti con l’ultimo capolavoro italiano del genere, epigono di una forma di teatro musicale leggera che aveva intrattenuto per un secolo e mezzo l’Europa sull’onda del divertimento, per far dimenticare i momenti di crisi e rispondere al bisogno d’evasione di larghe fasce di pubblico.
Uno dei titoli più rappresentati in Italia, amatissimo dalle platee grazie al suo gusto delicato, alla sua musica accattivante e al divertente contesto in cui la vicenda si svolge, Cin Ci Là arriva ad Argenta nell’interpretazione di una compagnia che vanta larghi consensi di pubblico e critica, con un corpo di ballo formato da ballerini professionisti e un’orchestra dal vivo, composta da giovani musicisti d’eccellenza. Elegantissimo l’allestimento, fresca ed attuale la regia, per ricreare lo spirito dell’epoca tra doppi sensi, equivoci ammiccanti, colpi di scena, esilaranti gag comiche e trovate brillanti, travolgenti duetti e coinvolgenti coreografie nella loro filologica ispirazione alla Macao degli anni ’20, scenario insolito per una vicenda che lascia trasparire una morale tutta europea e, vista oggi, bonariamente provinciale.

L’operetta italiana d’anteguerra deve la propria fortuna a un duo d’eccezione: Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, il primo musicista, librettista e impresario napoletano, il secondo celebre violinista veneziano. È soprattutto grazie a loro che il genere brillante dell’operetta diventa veramente “italiano”. E Cin Ci Là rappresenta uno dei maggiori trionfi del loro repertorio. Presentata per la prima volta a Milano il 18 dicembre 1925, ebbe subito una larghissima eco ed un notevole successo. Del resto, l’epoca non si era ancora incupita e la piccola borghesia milanese continuava a divertirsi con questo genere di spettacoli. La prima metà degli Anni Venti fu il periodo di massimo fulgore per l’accoppiata di autori Lombardo/Ranzato. Non si erano spenti gli entusiasmi suscitati da Il paese dei campanelli, che ecco irrompere sui palcoscenici Cin Ci Là: “una favola assurda e divertente di una banalità che è quasi sconvolgente, di una illogicità disarmante, dove però si ride, si ride di cuore! – spiega Elena D’Angelo, regista e fondatrice dell’omonima Compagnia d’Operette – È infatti l’unica operetta italiana in cui anche il tenore ed il soprano, di solito relegati alle classiche parti seriose ed a volte anche stucchevoli, con il loro candore esasperato riescono a strappare più di qualche applauso a scena aperta proprio per le brucianti battute umoristiche e non soltanto per i loro virtuosismi vocali”.

Siamo a Macao. La giovane e timida principessa Myosotis sta per sposarsi ma, al contrario di quanto sarebbe lecito supporre, è triste perché deve abbandonare i sogni e i giochi della fanciullezza. Anche il principe Ciclamino, suo promesso sposo, è triste per gli stessi motivi e si dimostra scarsamente entusiasta del matrimonio. A Macao vige l’usanza di sospendere, durante il periodo di fidanzamento di una principessa, ogni divertimento e ogni lavoro. In questo periodo giunge a Macao la bella Cin Ci Là, attrice cinematografica francese, assieme a Petit Gris, il suo accompagnatore ufficiale, innamorato di lei. Il mandarino di Macao Fon-Ki, padre della principessa Myosotis, decide di affidare i due giovani alle esperte cure di Cin Ci Là. La bella attrice prende a cuore la cosa e si dedica con particolare interesse all’emancipazione del principe Ciclamino. Petit Gris viene colto da un furibondo attacco di gelosia e, per vendicarsi, rivolge le proprie attenzioni alla dolce ed ingenua Myosotis. Ciclamino, che ha preso gusto alle “lezioni”, s’innamora di Cin Ci Là e la vorrebbe sposare; ma l’attrice saggiamente gli spiega che ciò non è possibile perché lei non può e non vuole contrarre nessun legame duraturo. Del resto, la principessa Myosotis è ora disposta a lasciare le sue bambole e i suoi sogni e a convolare a giuste nozze con Ciclamino; il che regolarmente avviene fra le più allegre feste di tutta Macao.