Tag: griglia stagione 2022-2023

Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere

RINVIATO A GIOVEDÌ 2 MARZO 2023 ORE 21

 

DEBORA VILLA

Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere

scritto da  Paul Dewandre
produzione  Si può fare productions e Marco Massini

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Volete sapere perché uomini e donne non si capiscono?

“Tanto tempo fa, i Marziani e le Venusiane si incontrarono, si innamorarono e vissero felici insieme perché si rispettavano e accettavano le loro differenze. Poi arrivarono sulla terra e furono colti da amnesia: si dimenticarono di provenire da pianeti diversi.”
Il testo di John Gray è un best seller mondiale che ha venduto cinquanta milioni di copie ed è stato tradotto in quaranta lingue, si basa su un pensiero tanto semplice quanto efficace: gli uomini e le donne vengono da due pianeti diversi.
A portare in scena l’adattamento teatrale, una esilarante terapia di gruppo collettiva, del libro più celebre dello psicologo statunitense John Gray sarà per la prima volta in assoluto una donna: l’attrice Debora Villa. Cercando di restare imparziale, Debora vi condurrà per mano alla scoperta dell’altro sesso senza pregiudizi. Per la prima volta quindi, sarà una rappresentante di Venere a ricordarci, con la sua comicità travolgente e irriverente, raffinata e spiazzante, quali sono le clamorose differenze che caratterizzano i Marziani e le Venusiane. Uomini e donne impareranno a conoscersi di nuovo “perché – come sostiene Gray- quando si imparano a riconoscere e apprezzare le differenze tra i due sessi, tutto diventa più facile, le incomprensioni svaniscono e i rapporti si rafforzano.”
Uno spettacolo imperdibile, per guardarci allo specchio e ridere di una caricatura che aderisce perfettamente alle abitudini, inclinazioni, incomprensioni e paradossi tipici di qualsiasi coppia.

Lo zingaro

VENERDÌ 10 FEBBRAIO 2023 ORE 21

 

MARCO BOCCI

Lo zingaro

di  Marco Bonini, Gianni Corsi, Marco Bocci
musiche  Davide Cavuti
produzione  Teatro Stabile d’Abruzzo, Stefano Francioni
regia  Alessandro Maggi

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Non esiste curva dove non si possa sorpassare

La storia di una sfida, una sfida per realizzare un sogno e per vincere una grave malattia. In un monologo emotivo ed appassionante Marco Bocci racconta la storia esemplare di un pilota di auto sconosciuto il cui destino è però indissolubilmente legato ad un mito della Formula 1: Ayrton Senna. Ricostruendo in parallelo la vicenda personale dello Zingaro, nomignolo del protagonista stesso, e quella di Senna, il racconto rintraccia coincidenze, premonizioni, intuizioni che quasi segnano il destino dello Zingaro. Il primo incontro con Senna, il primo gran premio visto dalla pista, il rapporto con il padre, il primo go-kart, la scelta di correre, il legame profondo con la famiglia e il desiderio di crearne una propria dopo il divertente incontro con la moglie. E ancora Senna, Senna ovunque. Senna è davanti agli occhi dello Zingaro in ogni curva, in ogni scelta. Lo Zingaro cerca se stesso attraverso un legame quasi ossessivo con il grande campione brasiliano morto ad Imola il 1° maggio 1994.

Quasi amici

MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2023 ORE 21

 

MASSIMO GHINI/PAOLO RUFFINI

Quasi amici

di  Éric Toledano e Olivier Nakache
produzione  Enfi Teatro
adattamento e regia  Alberto Ferrari

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Alla ricerca della leggerezza

Quasi Amici è una storia importante, di quelle che meritano di essere condivise e raccontate. Anche con il linguaggio delle emozioni più profonde: quello teatrale. Un adattamento per il teatro di Quasi amici (film del 2011 diretto da Olivier Nakache e Éric Toledano) è affascinante perché́ permette di dilatare, in drammaturgia teatrale, quelle emozioni che nascono per il cinema con un altro linguaggio, non solo visivo, ma anche filmico. Ed è straordinario raccontare ancora più nell’intimità delle parole, degli scambi, delle svolte narrative, delle luci, dei movimenti, che solo una drammaturgia teatrale può cogliere e restituire, dando il senso profondo di una grande amicizia in fieri. Osservando poi il percorso che compiono i due protagonisti per crescere, ognuno nella rispettiva vita e in quella dell’altro, e di come uno diventi assolutamente necessario all’altro per poter proseguire indenne, o quasi, il proprio cammino su questa terra.
Due uomini talmente diversi che potrebbero portare a un’esplosione, un annichilimento delle proprie personalità e invece avviene il miracolo. Un uomo, Philippe, molto agiato, intelligente, affascinante, che vive di cultura. Un uomo a cui il destino ha voluto, per contrappasso, relegare a solo cervello, facendolo precipitare con il parapendio. Ed un altro uomo, Driss, che entra ed esce di galera, che preferisce porre il suo corpo avanti a tutto e lasciare il cervello quieto nelle retrovie. Non lo sanno ma loro possiedono un dono che ognuno può donare all’altro: la leggerezza. Alla fine Philippe imparerà la leggerezza e Driss la leggera profondità che non gli permetteva di volare.

Ci vuole orecchio

GIOVEDÌ 26 GENNAIO 2023 ORE 21

 

ELIO

Ci vuole orecchio

Elio canta e recita Enzo Jannacci

pianoforte  Alberto Tafuri
batteria  Martino Malacrida
basso e contrabbasso  Pietro Martinelli
sassofono  Sophia Tomelleri
trombone  Giulio Tullio
light designer  Aldo Mantovani
scenografie  Lorenza Gioberti
costumi  Elisabetta Menziani
arrangiamenti musicali  M° Paolo Silvestri
co-produzione  AGIDI, International music and Arts
regia e drammaturgia  Giorgio Gallione



EVENTO FUORI ABBONAMENTO

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Uno straordinario confronto fra due geni della canzone italiana

“Saltimbanco non guardare, saltimbanco non toccare, non cercare di capire, che un sorriso dalla terza fila non arriva mai.
E il teatro non si tenta, e la vita non si inventa, saltimbanchi si diventa, sì… ma poi… saltimbanchi si muore. Opla!”
Enzo Jannacci

Enzo Jannacci, il “poetastro” come egli amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire… popolare e anticonformista contemporaneamente.
Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale. “Roba minima”, diceva Jannacci, barboni, tossici, prostitute coi calzett de seda, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente.
Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verrà rivisitato, reinterpretato e “ricantato” da Elio… chi se non lui! Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, troveremo assieme a Elio cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, che formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora. A loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica, alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci. Da Beppe Viola a Cesare Zavattini, da Franco Loi a Michele Serra, da Umberto Eco a Fo o a Gadda.
Uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.

Il delitto di via dell’Orsina

MARTEDÌ 24 GENNAIO 2023 ORE 21

 

MASSIMO DAPPORTO/
ANTONELLO FASSARI

Il delitto di via dell’Orsina

di  Eugène Labiche
traduzione  Andrée Ruth Shammah e Giorgio Melazzi
con  Susanna Marcomeni, Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella,
Luca Cesa-Bianchi
musiche  Alessandro Nidi
scene  Margherita Palli
costumi  Nicoletta Ceccolini
luci  Camilla Piccioni
sagome  Paolo Ventura
produzione  Teatro Franco Parenti/Teatro della Toscana
adattamento e regia  Andrée Ruth Shammah

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Una commedia tra mistero, risate ed equivoci

Una commedia nera, una macchina fatta di trovate, energia, divertimento. Il delitto di via dell’Orsina è uno degli atti unici più conosciuti di Eugène Labiche, padre nobile del vaudeville, talento prolifico e sopraffino capace di svelare, con indiavolate geometrie di equivoci e farse, il ridicolo nascosto sotto i tappeti della buona borghesia.
Due uomini, un ricco nobile ed elegante e un proletario rozzo e volgare, si risvegliano nello stesso letto, hanno le mani sporche, le tasche piene di carbone e non ricordano nulla di quanto accaduto la notte precedente. Quando dal giornale apprendono della morte di una giovane carbonaia si convincono di essere stati loro a commettere l’omicidio. Per i due protagonisti, disposti a tutto pur di sfuggire alla colpa e mantenere le apparenze, non resta che far sparire ogni prova.
La regia mantiene intatta la struttura della pochade e del gioco indiavolato degli equivoci ma vira al noir seminando inquietudini all’ombra di qualcosa che incombe. La Francia perbenista e ottocentesca di Labiche diventa l’Italia del primo dopoguerra, pre-fascista e conformista. Alcune battute e personaggi sono “rubati” da altri lavori del drammaturgo francese per dare più spessore alle sottotrame e rendere più stratificata la vita che c’è dentro. Un sottile turbamento, fatto di piccole sospensioni, guida gli attori. Clownerie e astrazione beckettiana, il ritmo del vaudeville e la tradizione del teatro brillante italiano si incontrano in un vaudeville noir che fa ridere e pensare e che con i suoi vorticosi intrecci riesce a raccontarci, in modo non scontato, il disorientamento che stiamo attraversando. Un atto unico che spinge sul gran gioco del teatro e delle sue possibilità, in cui si inseriscono couplets cantati. Una vicenda fatta di tensioni che gioca con i tanti tic di oggi e mette in scena il contrasto tra come vogliamo apparire e come siamo davvero dentro la solitudine che ci attanaglia.

Orgoglio, bullismo, amore

RINVIATO A DATA DA DESTINARSI

 

FEDERICO MOCCIA

Orgoglio, bullismo, amore

Una moderna educazione sentimentale

di  Federico Moccia
regia  Federico Moccia

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Uno spettacolo performativo, educativo, formativo per giovani e  genitori

Un percorso originale nei sentimenti, nelle loro sfumature e implicazioni, attraverso una mappa emotiva fatta di riflessioni, esempi, storie, citazioni, video e letture che disegnano il senso profondo di tre parole in particolare – orgoglio, bullismo e amore – viste come strumenti preziosi da usare nel quotidiano e nei rapporti con gli altri.
Crescere, infatti, non è una scommessa che si affida alla buona sorte. È una scoperta continua, fatta di curiosità, tentativi, errori e volontà. Eventi esterni, passati e presenti non direttamente dipendenti da noi influenzano questo complesso percorso. Lo disegnano. Un percorso che può diventare difficile, a maggior ragione oggi. Siamo in un’epoca in cui i rapporti interpersonali e la conoscenza di se stessi sembrano incontrare sempre più ostacoli, a causa della disabitudine delle persone a confrontarsi con la parte più profonda di loro stesse. Questo vale a maggior ragione quando si tratta del mondo variegato e complesso dell’adolescenza, fase in cui non è semplice decodificare tutta la gamma di sentimenti che si prova, anche perché non sempre si hanno gli strumenti adatti per poterlo fare. Spesso vediamo le conseguenze negative di questa inconsapevolezza assai diffusa, che porta i ragazzi prima – e gli adulti che saranno poi – a non riuscire a gestire al meglio il loro universo di emozioni e sensazioni.
Essere autori significa anche dare strumenti innovativi per conoscersi e conoscere gli altri, in modo da creare un circolo virtuoso di relazioni sane e costruttive. Ecco il perché di questo incontro con Federico Moccia che, oltre a scrivere da anni romanzi sul mondo dei giovani – pluripremiati e tradotti in 15 Paesi nel mondo – e aver tenuto migliaia di incontri in Italia e all’estero con adolescenti e insegnanti, propone un viaggio insolito per acquisire nuovi strumenti emotivi giocando molto seriamente con le parole.

Ho scagliato la prima pietra

GIOVEDÌ 12 GENNAIO 2023 ORE 21

 

GIOVANNI CACIOPPO

Ho scagliato la prima pietra

di  Giovanni Cacioppo
regia  Giovanni Cacioppo

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Risate assicurate fra manie e comportamenti del nostro tempo

Il celebre comico di “Zelig” e “Colorado” nonché attore di film di successo con Aldo, Giovanni e Giacomo, Claudio Bisio e Vincenzo Salemme salirà per la prima volta sul palcoscenico del Teatro dei Fluttuanti col suo umorismo travolgente. In scena uno spaccato ironico sull’uomo di oggi, sulle situazioni paradossali della vita quotidiana e sulla dipendenza mediatica, con particolare riferimento all’uso eccessivo dei social network. Un’analisi del costume e delle abitudini sociali tipiche della nostra epoca, in uno show in cui anche il pubblico sarà coinvolto e il cui titolo non va inteso come il gesto di chi è senza peccato (anzi!) ma di chi, attraverso il teatro, vuole sensibilizzare, far riflettere il pubblico ed innescare una sua reazione.
“L’uso del web, dei social, la mancanza di lavoro, le aspettative di vita, la moda gli usi ed i vizi del nostro tempo sono i binari sui quali stiamo viaggiando e insieme cercheremo di capire dove essi ci stanno portando. Con paradossi e sarcasmo si cerca di trovare il bandolo della matassa, se quello che facciamo è giusto, è sbagliato o semplicemente… è.”

Blu Infinito

GIOVEDÌ 5 GENNAIO 2023 ORE 21

 

EVOLUTION DANCE THEATER

Blu Infinito

direttore artistico e coreografo  Anthony Heinl
co-direttore e coreografa  Nadessja Casavecchia
performers  Leonardo Tanfani, Antonella Abbate, Matteo Crisafulli,
Carlotta Stassi, Giovanni Santoro, Giulia Pino, Nadessja Casavecchia
light designer  Adriano Pisi
laser effect  Simone Sparky

© Simone Di Luca

Infinite suggestioni di un onirico caleidoscopio acquatico

“In una goccia d’acqua s’incontrano i segreti di tutti gli oceani.”
Khalil Gibran

L’acqua scorre, danza e fluttua compiendo viaggi meravigliosi. Scopre sentieri nascosti nel magico mondo della natura, per poi fluire nel Blu Infinito. Qui incontra creature fantastiche, animali acquatici e alghe marine. I coralli si accendono di luce quando i raggi del sole penetrano la superficie dell’acqua. I fondali marini s’illuminano di colori che sembrano dipinti dalla mano di un artista. Non c’è un sopra, né un sotto. Non esiste gravità ma solo un bellissimo volo libero. Il Blu Infinito è l’origine di ogni metamorfosi, muta di forma e densità, avvolge le sue misteriose creature in un sensuale e travolgente abbraccio.
I danzatori, ginnasti, illusionisti, contorsionisti e atleti di Evolution Dance Theater – compagnia fondata dal coreografo americano Anthony Heinl, già membro dei Momix – fondono le loro discipline fra teatro fisico e danza in una straordinaria performance coreografica, avvalendosi di un’illuminazione e una scenotecnica innovative con le quali conquistano da oltre dieci anni le platee italiane e internazionali.
Col pretesto di seguire il viaggio dell’acqua, danza, arte, acrobazia, magia e illusione di riuniscono per proiettare il pubblico in un mondo in cui non esistono limiti all’immaginazione, regalandogli sortilegi visuali e incantamenti. La commistione perfetta di discipline diverse crea uno spettacolo di eccezionale ed indimenticabile impatto visivo di cui l’uso della tecnologia e il suo costante dialogo con l’esibizione dei poliedrici artisti è elemento distintivo. Giochi di laser e specchi, riflessi, rifrazioni, schermi chimici che reagiscono e catturano la luce, creano mondi in cui le ombre dei danzatori si muovono e comunicano. L’Illuminazione futuristica contrasta l’oscurità che avvolge i performer mentre in un blu misterioso fluttuano luminescenti creature. Illusioni ottiche, effetti speciali, ombre colorate, numeri antigravitazionali, strutture telescopiche e l’incredibile tecnologia del Light Wall, uno schermo interattivo sviluppato dal coreografo, che grazie alla sua solida formazione scientifico-accademica è da sempre alla ricerca del perfetto connubio tra arte, scienza e tecnologia.

Mogol racconta Mogol

MERCOLEDÌ 28 DICEMBRE 2022 ORE 21

 

MOGOL

Mogol racconta Mogol

voce  Monia Angeli
pianoforte  Stefano Nanni
chitarra  Riccardo Cesari
produzione  Luna di miele produzioni

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Note, parole ed emozioni di ieri e di oggi

Una narrazione appassionata del più grande poeta della canzone italiana, Mogol, unita all’interpretazione delle indimenticabili canzoni di Lucio Battisti e non solo, eseguite da Monia Angeli alla voce, Stefano Nanni al pianoforte e Riccardo Cesari alla chitarra.
Una serata di racconti e musica durante la quale saranno presentati non solo i brani dello storico sodalizio fra Battisti e Mogol, ma anche i numerosi testi scritti per altri interpreti come Cocciante, Mina, Mango, Celentano, Morandi, Dalla. Nel repertorio, titoli senza tempo quali “Mi ritorni in mente”, “Anche per te”, “La canzone del sole”, “Fiori rosa, fiori di pesco”, “29 settembre”, “Emozioni”, “Pensieri e parole”, “Un amico in più”, “Vita”, “Oro”, “L’emozione non ha voce” e tante altre.
Un vero e proprio viaggio musicale nel tempo, condotto da Mogol tra gli emozionanti aneddoti e retroscena legati alla sua collaborazione con gli artisti che hanno segnato le pagine più importanti della musica leggera italiana.

Concerto Gospel

LUNEDÌ 19 DICEMBRE 2022 ORE 21

 

ERIC WADDELL & ABUNDANT LIFE GOSPEL SINGERS

Concerto Gospel

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Attendendo il Natale con la magia della musica gospel

Considerato il miglior gruppo gospel dell’ultimo decennio, Eric Waddell & Abundant Life Gospel Singers proviene da Baltimora, nel Maryland.
Nella sua prodigiosa crescita il coro ha raggruppato via via un numero sempre maggiore di vocalisti fenomenali: al momento esso conta circa cinquanta coristi e una band d’eccezione.
Sotto la magistrale direzione di Eric Waddell, celebre compositore e direttore di coro, front-man e leader, il gruppo ha raggiunto un eccellente livello di perfezione vocale. Di Waddell sono molti dei brani in repertorio, con un sound che abbina le sonorità del gospel tradizionale con le nuove tendenze del contemporary gospel.
Il gruppo ha debuttato in Italia nel dicembre 2017, esibendosi in prestigiosi teatri e riscuotendo ovunque uno straordinario successo di pubblico e critica.