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Emozionarsi non è stato mai così divertente

Dopo aver ispirato un film vincitore di 4 premi Oscar, il romanzo A spasso con Daisy di Alfred Uhry – vincitore del Premio Pulitzer per la Drammaturgia nel 1988 – dà vita ad una pièce delicata e divertente che affronta, usando la chiave dell’umorismo e dell’ironia, un tema complesso come quello del razzismo nell’America del secondo dopoguerra.
Alla splendida Milena Vukotic, vera leggenda del teatro e del cinema italiano, interprete elegante e raffinatissima per la prima volta ospite del Teatro dei Fluttuanti, il ruolo della deliziosa protagonista, una maestra in pensione dal carattere decisamente particolare: ironica, diretta, scontrosa, capricciosa, avara quanto basta per mantenere un basso profilo e non destare troppe invidie fra i vicini. L’arrivo dell’autista Hoke, di colore e analfabeta – impostole dal figlio – sarà la miccia che farà esplodere ancor più il desiderio di indipendenza nell’anziana signora. Giorno dopo giorno, la diffidenza iniziale lascerà però il posto ad un affetto profondo, seppur celato da battibecchi e battute pungenti.
Uno spettacolo perfetto per tutta la famiglia, A spasso con Daisy ci ricorda come la vera amicizia possa nascere nonostante i pregiudizi e le differenze di classe sociale. Ad ogni latitudine e in ogni epoca.

Un capolavoro senza tempo

Un inno all’amore che trionfa: chi tradisce i buoni sentimenti è sempre punito dal destino o… dai campanelli!
C’era una volta, nella bellissima terra d’Olanda, un paese incantato dove regnavano gioia e tranquillità e gli abitanti vivevano in armonia. La leggenda narra che sopra il tetto di ogni casa del paese c’era un piccolo campanello pronto a suonare ogni volta che una donna del villaggio fosse stata sul punto di tradire il proprio marito. Nessuno li aveva mai sentiti suonare, ma né le donne né gli uomini del paese avevano il coraggio di tentare di dimostrare il contrario. Tutto era rimasto tranquillo fino all’arrivo di una nave militare inglese, costretta all’attracco nel porto dell’isola…
Scritta e musicata dalla mitica coppia Lombardo – Ranzato, Il Paese dei campanelli debuttò il 23 novembre 1923 al Teatro Lirico di Milano. La leggerezza di una spassosa vicenda narrata in un’alternanza di musica, recitazione ed attualità e la vivacità della trama unita alla bellezza dello spartito l’hanno resa una delle operette più amate, per un genere spensierato sempre assai gradito al pubblico.

Chi è veramente il “cretino”?

Cosa succede quando due mattatori teatrali calcano il palcoscenico in una delle commedie più famose e irriverenti? Nino Formicola sta preparando la cena. Max Pisu sarà la sua vittima… Pronti ad assistere a La cena dei cretini?
Siamo in Francia, nella Parigi bene. Ogni mercoledì un gruppo di amici, stanchi ed annoiati, organizza una cena speciale a cui vengono invitati personaggi ritenuti stupidi per riderne e farne beffa per tutta la serata. Gli invitati sono ignari del “gioco” e che la cena sia denominata “La cena dei cretini”. Ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta… Il “cretino” François, invitato dal brillante Pierre, ribalterà la situazione, passando da vittima a carnefice. Riuscirà infatti a creare una serie infinita di problemi a Pierre, arrivando persino a mettergli in crisi il matrimonio. Il tutto in un crescendo di gags, malintesi e situazioni comiche paradossali ed esplosive.
Il capolavoro di Francis Veber torna a divertire le platee di tutta Italia con due protagonisti d’eccezione. La cena dei cretini è stata scritta negli anni Novanta dall’autore francese, diventando un vero e proprio cult dopo la trasposizione cinematografica del 1998, con regia dello stesso Veber. Una trama semplice, ma di grande impatto comico, come si addice alle commedie più riuscite.

Irresistibili flash dai banchi di scuola fra spaccati di vita quotidiana, aneddoti e tic

Il mondo della scuola rivisitato con ironia in un’esilarante alternanza di monologhi e canzoni.
Filippo Caccamo reinterpreta la vita di professori, collaboratori scolastici, tecnici e addetti alla segreteria portando sul palco i suoi personaggi più conosciuti e amati. L’occasione è propizia per allargare lo sguardo anche ad altre tematiche esterne alla scuola, come la crescita personale e le responsabilità che ne derivano, il rapporto con i genitori e con gli uffici pubblici.
Uno show coinvolgente, ovunque sold out, nel quale tutti potranno identificarsi: studenti, genitori di figli in età scolare o adulti che ridono ricordando la loro esperienza sui banchi.