VENERDÌ 10 NOVEMBRE 2017 ORE 21

Carmina Burana

ORCHESTRA LACORELLI

CORO QUADRICLAVIO

ENSEMBLE ARMONIE BIZANTINE

 

musiche: Carl Orff
Federica Livi – soprano
Paolo Anziliero – controtenore
Carlo Morini – baritono
maestro del coro: Lorenzo Bizzarri
concertatore e direttore d’orchestra: Jacopo Rivani

con 80 coristi, 40 musicisti e 15 danzatori

 

Un evento esclusivo inaugura la Stagione 2017-2018 del Teatro dei Fluttuanti.
Più di 100 artisti in scena, tra solisti, coro e orchestra per un capolavoro del XX secolo. Musiche di straordinaria potenza drammatica sublimano e rendono immortali antichi testi poetici che celano, sotto la patina della frivolezza goliardica, riflessioni universali sull’amore, il destino e l’esistenza umana.
“Tutto ciò che ho scritto finora, e che è stato pubblicato, può essere distrutto. I miei lavori iniziano con i Carmina Burana”. Così scriveva ai suoi editori Carl Orff nel 1937 alla vigilia del debutto della sua più grande opera, destinata ad una trionfale accoglienza sul palcoscenico della Staatsoper di Francoforte. “Canzoni profane per voci soliste e coro, con accompagnamento orchestrale e scene fantastiche” recitava il testo latino di presentazione della cantata scenica firmata dalla penna del musicista bavarese, noto soprattutto per aver fondato un metodo di insegnamento basato sull’impiego dei più disparati strumenti a percussione, e giunto fino a noi sotto il nome di Orff-Schulwerk. Ed in questa sua opera, meglio nota come Carmina Burana, di strumenti a percussione Orff ne mise a decine: timpani, casse chiare, grancassa, triangolo, piatti, cymbali antichi, tam-tam, raganella, nacchere, sonagli, campane tubolari, campane da chiesa, glockenspiel, xilofono, tamburello.
LaCorelli rende omaggio al geniale compositore con l’esecuzione integrale della sua più celebre opera il cui destino, dai film agli spot televisivi ai dj-set, si è rivelato decisamente… pop! Ma, a ben vedere, l’enorme fortuna è toccata soltanto al brano capofila dei 23 musicati: “O Fortuna”, appunto, che nell’immaginario collettivo ha finito per rappresentare, riassumere e definire l’intero ciclo dei Carmina Burana, di cui la maggioranza della gente ignora il seguito. Grazie alla propria musica, Orff ha saputo rendere materia viva ed eterna gli intrecci del corpus di scritti medievali del Codex Buranus, la cui potenza si sprigiona attraverso la ricca strumentazione scelta ed un massiccio apparato sonoro. Canti satirici, morali, liriche amorose in latino e tedesco e canzoni conviviali: su tutta la narrazione aleggia la Fortuna, vera ed unica artefice del destino degli uomini sulla Terra. Un’autentica enciclopedia di vita a cui Orff sa attingere restituendole contorni di vivida bellezza in un meraviglioso caleidoscopio musicale.