LUNEDÌ 18 DICEMBRE 2017 ORE 21

Come ne venimmo fuori
(Proiezioni dal futuro)

Sabina Guzzanti

 

di e con Sabina Guzzanti
musiche originali: Paolo Silvestri
regia: Giorgio Gallione
produzione: Secol Superbo e Sciocco srl

 

Un ritorno al futuro per raccontare il presente. Con la consueta ferocia.
Sabina Guzzanti torna in teatro con un monologo esilarante in uno spettacolo essenziale ed incisivo, nato da approfondite ricerche sul sistema economico post-capitalista o neoliberista, con l’intento di affrontare questioni complesse e riflessioni importanti attraverso la comicità e la satira. Per mettere il pubblico nella condizione di divertirsi. Capendo qualcosa in più.
Una donna, SabnaQƒ2, sale sul palco tremolante, emozionata per l’incarico che le è stato affidato. Tocca a lei quest’anno pronunciare il discorso celebrativo sulla fine del periodo storico più buio che l’umanità abbia mai fronteggiato: il periodo che va dal 1990 al 2041, noto a tutti come “il secolo di merda”.
Le celebrazioni della fine del secolo di merda si svolgono ogni anno perché non si perda la memoria di quanto accadde in quegli anni terribili e si scongiuri il pericolo che la storia possa ripetersi. Il fatto è che dopo tanto tempo, nessuno ha più voglia di arrovellarsi a capire le ragioni che avevano spinto gli uomini e le donne dell’epoca a cadere tanto in basso: frustrazione, ignoranza, miseria, compensate da ore e ore trascorse a litigare su Facebook e a guardare programmi demenziali, incapaci di reagire alle innumerevoli angherie a cui venivano continuamente sottoposti. In questo futuro felice, si è diffusa l’idea che gli esseri umani vissuti nel secolo di merda fossero semplicemente degli emeriti imbecilli e che studiarli sia una perdita di tempo.
Per confutare questa spiegazione sbrigativa, SabnaQƒ2 ha invece preparato una ricerca accurata: ha esaminato la televisione dell’epoca, i suoi leader, le convinzioni economiche e politiche, i passaggi storici nodali per restituirci un’imperdibile conferenza-spettacolo sull’attualità politica e sociale, anche attraverso l’interpretazione di una galleria di personaggi contemporanei… consentendo agli spettatori di farsi belle risate, salutari e liberatorie!