GIOVEDÌ 25 GENNAIO 2024 ORE 21

 

LUCA BASTIANELLO

L’attimo fuggente

di  Tom Schulman
con  Marco Massari, Daniele Bacci, Nicolò Bertonelli, Matteo Pilia, Kevin Magrì, Marco Possi, Adriano Voltini, Alessandro Rizza, Linda Caterina Fornari
scene e costumi  Maria Carla Ricotti
disegno luci  k5600 Design
disegno fonico  Donato Pepe
video  Massimiliano Perticari
musica  Marco Iacomelli, Venere
produzione  STM Scuola del Teatro Musicale, Fattore K
regia  Marco Iacomelli
regia associata  Costanza Filaroni



L'attimo fuggente 1920x1282

“O capitano! Mio capitano!”

Nel 1959 l’insegnante di letteratura John Keating viene trasferito al collegio maschile Welton. John è un professore molto diverso dai soliti insegnanti: vuole che i ragazzi acquisiscano i veri valori della vita, insegnando loro a vivere momento per momento, perché ogni secondo che passa è un secondo che non tornerà mai più. Cogliere l’attimo è ciò che veramente conta, e vivere senza rimpianti. L’entusiasmo di Keating conquista lo studente Neil Perry componente della setta segreta “I poeti estinti” di cui fa parte anche Charlie Dalton. Quest’ultimo inserisce nel giornale scolastico la richiesta di ammettere anche le ragazze nel collegio maschile, destando l’ira del preside Nolan e venendo punito. Nel frattempo Perry, seguendo la filosofia del professore, si dedica al teatro, la sua vera passione. Il padre di Neil non accetta che il figlio si dedichi a un’attività che possa distrarlo dagli studi ed esige che il ragazzo lasci immediatamente la compagnia. Neil disobbedisce debuttando sul palco e strappando grandi applausi grazie al suo talento. Il padre, furioso, riporta il figlio a casa avvertendolo che lo avrebbe iscritto a un’accademia militare e che avrebbe studiato per diventare medico. Neil, disperato, prende la pistola del genitore e si suicida. La tragedia induce il preside Nolan a espellere il professor Keating per aver spinto il ragazzo a inseguire i suoi sogni, contrari a quelli del padre. L’intera classe di Keating dà l’addio al professore, salutandolo in piedi sui banchi con le parole del poeta Walt Whitman “O capitano! Mio capitano”.

Trasposizione del celebre, omonimo e amatissimo film con Robin Williams (premio Oscar per la sceneggiatura originale), riadattata per il teatro dallo stesso autore, una straordinaria storia di legami, relazioni e incontri che cambiano gli uomini nel profondo. Una storia d’amore. Per la poesia, per il libero pensiero, per la vita. La spinta ad aiutare il prossimo ad eccellere, seguendo le proprie passioni, pulsioni, slanci magnifici e talvolta irrazionali.
A più di trent’anni dal debutto cinematografico, una pietra miliare nell’esperienza di tutti noi.